Allungamento con chiodo endomidollare Stryde o Precice I/II
L’allungamento degli arti, sia a livello del femore, della tibia o dell’omero per l’arto superiore, avviene tramite piccole incisioni attraverso le quali viene inserito il chiodo endomidollare.
Questo chiodo è posizionato nel segmento osseo da allungare e, dopo un’osteotomia, viene fissato con viti sia prossimali che distali.
Dopo qualche giorno, si inizia ad allungare l’arto 2-3 volte al giorno, controllando la quantità di allungamento tramite un motore magnetico all’interno del chiodo, il quale è comandato esternamente. Una volta raggiunto l’allungamento programmato, il chiodo si ferma automaticamente. La precisione di questa procedura è estremamente elevata.
Tale procedura è ben tollerata dai pazienti, ma possono comunque sorgere problemi di contrattura muscolare. Inoltre, è importante considerare l’alto costo dei chiodi e la necessità di rimuoverli una volta completato il trattamento e avvenuta la consolidazione. In rari casi, circa il 1-2%, un chiodo tibiale può causare una sintomatologia dolorosa al tendine rotuleo, secondo l’esperienza di molti.”
Chiodo Stryde per allungamento estetico
Possible rischi di questa procedura:
- Infezione
- Ritardo di consolidazione o non consolidazione ossea (questo più causare la necessità di ulteriori interventi chirurgici)
- Deformità residue che possono necessitare di ulteriore chirurgia correttiva
- Fatica del metallo che compone il mezzo di sintesi e successiva rottura degli stessi
- Frattura intraoperatoria
- Contratture muscolari (Specialmente nell’allungamento della tibia può portare alla necessità di un allungamento del tendine di Achille)
- Lesioni neurovascolari transitorie o permanenti (non sono mai state riscontrate lesioni neurovascolari permanenti in alcuno dei nostri pazienti trattati con questa metodologia ma questa complicanza è presente in letterature).
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci
Link utili